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cartomanzia e fede

Cartomanzia e fede si possono conciliare?

Papa Francesco sta inviando una serie di moniti a tal proposito, moniti che spingono a non avvicinarsi alle cose che potrebbero sviare dalla fede religiosa e portare su strade diverse da quelle che lui conosce ed insegna. In particolare, ha recentemente espresso il suo pensiero contro i cartomanti. Ma bisognerebbe però andare a leggere dietro le righe la valenza di questi moniti. Cartomanzia e fede forse, si possono conciliare.

La cartomanzia è una fede nei confronti dell'arte divinatoria che ad oggi convive a fianco della fede religiosa di moltissimi cattolici. E’ differente ma viene da lontano, così come la religione. Non sono comparabili, perché la prima ci aiuta nelle situazioni difficili quotidiane a trovare un spiegazione, l’altra la spiegazione la dà a quello che sarà dopo, e ci insegna come comportarci in vita per ottenerlo, ma sono compatibili.

Certo, il primo comandamento dice: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”. Ma la cartomanzia non è un Dio, la cartomanzia è forse un atto di fede a noi stessi, perché bisogna credere che il nostro destino può essere interpretato leggendole, che le carte ci possono dare indicazioni su quello che ci aspetta se… E’ questo “se” forse è la chiave di tutto. Prima però vediamo qualcosa a proposito della sacralità nella cartomanzia.

Le carte vanno purificate prima di essere usate, ci sono riti (anche la messa domenicale è un rito) che servono proprio a fare in modo che ad ogni consulto il mazzo sia pronto e purificato, e che alle domande fatte la risposta non sia influenzata da energie residue presenti sul mazzo di carte. Questi riti risalgono addirittura ad un periodo precedente l’avvento del cristianesimo e del cattolicesimo. Vuol dire che prima, in mancanza di un Dio, non è che non ci fosse spiritualità negli uomini, anzi. Non sappiamo se ad oggi i cartomanti al telefono che rispondono alle chiamate seguano questi riti, ma nei libri che spiegano come fare la lettura dei tarocchi sono quasi sempre descritti.

Che cartomanzia e fede si possono conciliare è proprio in questo assunto, che la spiritualità nell’uomo c’è da sempre, e che ognuno l’ha incanalata come sentiva meglio e nel modo più vicino al suo modo di essere. Che cosa ci fa credere che esista un Dio che ci salverà l’anima? E che cosa ci fa credere che i responsi di cartomanzia siano utili alla nostra vita? La stessa cosa, la fede in qualcosa. Nel primo caso la fede in Dio ci spinge a seguire i suoi insegnamenti perché la nostra anima, a momento dell’incontro con lui, sia pulita e possa avere il premio promesso. Nel secondo caso invece la nostra mente esige delle risposte a problemi specifici, quando non sappiamo come risolvere un dubbio assillante,  per esempio nelle pene d’amore, la cartomanzia ci dà risposte che in qualche maniera ci possono aiutare a placare queste pene e dare serenità all’anima. Anche se si tratta forse dell'illusorietà di un momento.

“Se” siamo aperti all’ascolto, questo è probabilmente il segreto per avere giovamento da un responso di cartomanzia. Ascoltare quello che la cartomante dice, avendolo letto nelle carte, anche se totalmente al di fuori dalle nostre aspettative. Ma allo stesso tempo non avere la pretesa che ciò che ha detto la cartomante si realizzi per forza. Se si desidera intensamente una persona e chiediamo alla cartomante se potremo averla, la risposta potrà essere positiva o negativa, ma ci sarà sempre, da parte delle carte, un’indicazione su come fare per avere quello che si desidera, anche se non è detto che poi il risultato auspicato dalle carte accada. E le indicazioni che ci danno sono sempre rivolte al nostro comportamento.

Le carte dovrebbero far capire qual è la situazione reale. In teoria, si dovrebbe avere l’umiltà e la fede di tentare di seguirle, e seguendole, modificando i nostri comportamenti negativi, arriveremo alla conquista della serenità e ad avere un’anima felice. Ci spinge a lavorare su noi stessi per raggiungere la serenità. Almeno questo è quello che si propone la cartomanzia. Cartomanzia e Fede possono dunque conciliare? In teoria sì, ma ciò dipende dalla persona, dalla sua predisposizione alle arti divinatorie e dal rapporto che ha con la religione.

N.B.: l'articolo in questione è frutto del libero pensiero dell'autore, non vuole essere offensivo e non ha il proposito di dare suggerimenti su cosa fare o cosa non fare.


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